LA SICUREZZA STRADALE NON E’ UN LUSSO

Una strada sicura e ben manutenuta è una condizione imprescindibile per ridurre il numero degli incidenti stradali che causano in Italia ancora un numero altissimo di morti e feriti e che, di fatto, impattano in modo impressionante sia sulla spesa pubblica sanitaria ma anche e soprattutto sulle famiglie delle vittime della strada che, oltre al dolore, subiscono anche un danno economico enorme e devastante per il loro futuro.
Se analizziamo con attenzione “La Strada” e le sue basilari dotazioni di sicurezza ci accorgiamo che in Italia il sistema viario è da oltre 20 anni in una fase di manutenzione regressiva se non addirittura in molti casi assente e senza un reale e costante controllo.
In questo contesto, al di là delle buche, della vegetazione non potata a dovere e di guard rail divelti, una delle dotazioni di sicurezza della strada più trascurata è proprio la segnaletica stradale, che ha raggiunto percentuali di difformità dal Codice della Strada su base nazionale ormai superiori al 60% nella segnaletica verticale (oltre un cartello su due in Italia è di fatto “fuorilegge”) e oltre l’80% della segnaletica orizzontale ben al di sotto degli standard minimi imposti dalle normative europee quand’anche assente.
Più incidenti hanno poi come conseguenza premi assicurativi sempre più alti e sempre a danno dei bilanci di tutta la collettività.
Inoltre, con una segnaletica stradale invisibile e non manutenuta, la futura e più volte annunciata frontiera della “guida autonoma” delle auto, che ha come filo di Arianna proprio il dialogo costante con il parco segnaletico su strada, sarà un vero e proprio miraggio con conseguenze e ricadute sul sistema paese oggi neanche immaginabili in termini economici.
Infatti, il turismo in Europa a bordo della propria auto nel prossimo decennio prevede sviluppi principalmente nei Paesi che avranno infrastrutture sicure e adeguate al progresso tecnologico richiesto e noi oggi non siamo sicuramente i primi della classe. Anzi, siamo fra gli ultimi per quanto riguarda la sicurezza stradale.
Una buona segnaletica conduce tutti gli utenti della strada su percorsi sicuri, previene incidenti e comportamenti pericolosi, informa correttamente sulle zone di cantiere, protegge in modo particolare la cosiddetta utenza debole (pedoni, ciclisti, zone scuola) e come detto in precedenza sviluppa turismo e guida autonoma.
Gli interventi di manutenzione ordinaria e ricorrente sulla segnaletica stradale sono i più rapidi, efficaci e meno costosi in quanto hanno il miglior rapporto costi/benefici per la sicurezza.
Le best practice europee dimostrano senza dubbio che alcuni semplici interventi segnaletici riducono sensibilmente gli incidenti come confermato da molti dipartimenti universitari e studi regionali che affermano che la corretta manutenzione e il miglioramento della segnaletica stradale riducono notevolmente il rischio di incidente stradale (Regione Lombardia – Studio ACI).
Il nuovo Codice della Strada, come sempre accade in questi casi, inasprisce principalmente le norme riguardanti il comportamento umano mentre tralascia o delega successivamente al Governo altre modifiche altrettanto importanti tra le quali quelle che riguardano la messa in sicurezza delle strade.
La delega al Governo ed alcuni ordini del giorno fanno sperare che si possa intervenire non solo sull’uomo e sul veicolo ma anche sul fattore infrastrutturale della strada che necessita subito di maggiore manutenzione ordinaria e straordinaria.
Certamente nei mesi successivi, per quanto attiene alla legge Delega, si assisterà alla proliferazione di moltissime proposte di modifica, dalle più fantasiose e irrealizzabili a quelle sicuramente più serie e già in uso con successo in altri paesi Europei.
La sicurezza stradale impone interventi urgenti da realizzare a breve termine, come: l’introduzione di segnali stradali dedicati all’utenza debole attorno alle scuole, nei pressi dei passaggi pedonali più rischiosi e per le piste ciclabili; segnaletica dedicata ad evitare il contromano sulle strade extraurbane principali e in autostrada; dotare gli autobus dedicati al trasporto collettivo di persone di profili rifrangenti identici a quelli in uso oggi obbligatoriamente per i TIR. A lungo medio e termine si potrebbe invece prevedere di: attivare a livello centrale presso il MIT un catasto digitale nazionale per la segnaletica orizzontale e verticale delle nostre strade e autostrade al fine di attuare indirizzo e controllo sugli enti proprietari delle strade; rottamare in 3 anni tutti i segnali verticali “non a norma” partendo il primo anno dalla segnaletica più importante per la sicurezza stradale i cosiddetti “Segnali Salva Vita“ fuori norma (pericolo, precedenza, limiti di velocità, etc.).
Resta poi comunque una condizione essenziale per attivare qualsiasi iniziativa per migliorare la sicurezza stradale e cioè quella di non modificare nel Codice della Strada le attuali destinazioni d’uso del 50% dei proventi contravvenzionali destinati alla sicurezza stradale e in particolare la quota di ¼ di questo 50% destinato alla manutenzione della Segnaletica Stradale e far rispettare la rendicontazione annuale obbligatoria da inviare al Ministero dell’Interno per le dovute verifiche al fine di evitare l’utilizzo di queste risorse economiche destinate dal CdS alla manutenzione della segnaletica stradale su altre voci di bilancio che nulla hanno a che fare con la sicurezza stradale (come spesso accade ancora oggi).
La sicurezza stradale, quindi, non è lusso ma una condizione essenziale del nostro vivere la mobilità quotidiana in tranquillità. Meglio cambiare un segnale stradale vecchio e invisibile prima che lui ci cambi la vita.
Paolo Mazzoni, Consigliere Delegato ai Rapporti Istituzionali Assosegnaletica – ANIMA -Confindustria